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Il viaggiatore Ulisse

Uno dei personaggi più importanti del mondo antico è Ulisse, personaggio mitico nato da Laerte ed Anticlea, è protagonista della famosa opera di Omero, l'Odissea.

Dopo aver combattuto la guerra di Troia compie un lungo viaggio di 10 anni per mare, durante i quali compie delle dodici tappe in cui si ritrova ad affrontare vari pericoli.  le tappe sono le seguenti:

  • ISMARO (TRACIA): Ulisse nel tentativo di ritornare in patria, approda nella terra dei Ciconi, trascinato da una tempesta. I compagni di Ulisse si affezionarono al posto e non volevano andarsene finché non furono cacciati dagli abitanti.

  • TERRA DEI LOTOFAGI (LIBIA): Alcuni suoi compagni furono mandati in avanscoperta senza però fare ritorno. Furono mandati a cercare da Ulisse : erano in preda agli effetti del "loto", frutto stupefacente, che gli faceva desiderare di restare su quell'isola e non andare più alla ricerca della conoscenza.

  • TERRA DEI CICLOPI (CUMA): Dopo essere arrivato nella grotta di Polifemo con 12 compagni, Odisseo riuscì ad ingannare il ciclope, accecarlo con un palo incandescente e fuggire per poi tornare alla grotta.

  • ISOLA DI EOLO (ISOLA DI STROMBOLI):Il Dio fece il dono ad Odisseo e ai suoi compagni dell'otre contenente i venti contrari, ma errarono ad usufruirne e si rigettarono in mare aperto.

  • TERRA DEI LESTRIGONI ( BOCCHE DI BONIFACIO): Arrivarono sull'isola dei cannibali Lestrigoni, che distruggono tutte le navi eccetto quella di Ulisse.

  • TERRA DI CIRCE (CAPO CIRCEO): Da Circe i compagni di Ulisse vengono trasformati in porci e trattenuti sull'isola per un anno prima di ripartire.

  • REGNO DEI MORTI ( AVERNO) : La prima tappa di Ulisse dopo il soggiorno da Circe è il regno dei morti ad Averno dove, sotto consiglio della maga, egli incontra Tiresia l'indovino  che gli racconta cosa succederà in futuro, e in seguito la madre defunta che gli rivela come è morta, lo rassicura sulla condotta della moglie Penelope, che gli è rimasta sempre fedele, gli racconta del figlio Telemaco e del dolore infinito del padre Laerte.

  • LE SIRENE (GOLFO DI SALERNO): L'astuto eroe si imbatte con i suoi compagni nelle sirene (creature mitologiche, che con il loro "canto del sapere" portavano gli uomini a gettarsi in mare) ma riesce a proseguire e resistere alla tentazione grazia alla cera nelle orecchie dei compagni che permetteva loro di non distrarsi  mentre Ulisse si salvò facendosi legare all'albero della nave.

  • SCILA E CARIDDI (STRETTO DI MESSINA): I viaggiatori si imbattono nei mitologici mostri Scilla e Cariddi: l'uno per metà umano e per metà formato da corpi di cani; l'altro rappresentato come un enorme vortice che inghiottisce ciò che trova attorno. Ma Ulisse e i suoi compagni riescono a proseguire il viaggio.

  • ISOLA DEL SOLE(SICILIA):Giunti sull' isola del Dio omonimo, i compagni di Ulisse, vinti dalla fame, divorano le vacche sacre ad Apollo, tutti eccetto l'astuto Ulisse, che aveva ascoltato i consigli di Tiresia. Questi, caduti nell'ira di Apollo, vengono uccisi per il sacrilegio

  • ISOLA DI CALIPSO (ISOLA DI MALTA): Ulisse ormai rimasto solo, viene trattenuto sull'isola di Calipso per sette anni dalla stessa Calipso finchè gli dei non decidono che può continuare il viaggio per ritornare in patria.

  • ISOLA DEI FEACI (CORFÙ): Dopo essere salpato in mare, viene fatto naufragare da Poseidone sull'isola dei Feaci dove incontra Nausicaa, figlia di Alcinoo, ed è qui che inizia a raccontare le sue avventure.

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Nella poesia "Itaca" di Costantino Kavafis viene raccontato brevemente il poema epico che vede come protagonista lo stesso Ulisse.

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"Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta;

più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare."

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Scoperte recentissime confermano che le descrizioni omeriche si avvicinano molto a quella che doveva essere la realtà marinesca della Grecia arcaica. Si è ipotizzato che la nave che portò Ulisse e i suoi compagni dapprima lungo il litorale campano-Cilentano fino a scilla e Cariddi fosse una via di mezzo tra una nave da guerra e una nave commerciale. In Omero la differenza tra i due tipi di nave non è mai così certa. Dalle parole del poeta sappiamo che la barca, quando raggiunge le coste di Eea (l'isola di Circe), viene ormeggiata con cime di sostegno a pali a rocce che si trovano sulla spiaggia. Pertanto si è desunto che l'imbarcazione non dovesse essere grande è che la CHIGLIA (                                 ) non dovesse essere particolarmente rivelante per non arenarsi sulla sabbia. La vela deve essere grande e ampia dal momento che serve più di un paranco per ammainarla, probabilmente una grande vela quadra visto che la vela latina ha origini arabe successive. Armata la nave con una vela di questo tipo, i marinai greco potevano raggiungere una velocità media di 5,6 nodi con andature di poppa fino a dieci 11 durante le tempeste e al di fuori di questa circostanza, potevano navigare con la maggior parte dei venti e superare ogni circostanza atmosferica e marina. Complessivamente l'equipaggio è composto da 15 uomini:Ulisse,il capitano,un timoniere e 12 vogatori.

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Ulisse e le Sirene. Anfora attica a figure rosse (480-470 a.C.). British Museum Londra.

Cratere a campana pestano
a figure rosse di Python.
Ulisse e le Sirene
Da Paestum, 380 a.C. circa

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